Alla presenza di un folto pubblico e di ospiti importanti, si è svolta domenica 27 settembre presso il palazzo dell’Arengario di Milano, la sfilata della collezione dello stilista Alberto Zambelli. Inserito nel calendario della Camera Nazionale della Moda, il fashion show si è svolto nel salone dello scalone dell’Arengario che dall’alto domina l’ingresso di Palazzo Reale e che si affaccia sul Duomo.
Entrando nello specifico della sfilata, sono gli scatti del fotografo maliano Seydou Keita, che vanno dal 1948 al 1963 ad ispirare lo stilista Alberto Zambelli che ha fatto sfilare la propria collezione P/E 2016 all’interno del salone del palazzo dell’Arengario, a due passi dal Duomo e dal Palazzo Reale. Osservare non solo guardare ma è farsi portare la dove l’immagine vuole condurti. Questo è il messaggio che lo stilista Alberto Zambelli vuole inviare nella presentazione della collezione PE2016. Il rigore funzionale e protettivo, quasi incondizionato <<luogo>> del maschile, si plasma sul corpo femminile in un indumento affascinante e quasi reale, in cui il movimento attenua la severità della natura dalla quale lo stesso indumento è partito. La palette di colori varia dall’ottico, al gesso, al latte, all’inox, al crema, all’ortensia e all’ebano.I tessuti impiegati nella realizzazioni dei capi sono stati il cotone strutturato, ramiè, organza cellophane, cotone beta bastoncino, lino rustico, cerponne, felpa neoprene, seta devorataTrench-coat alla caviglia, dagli ampi reversi, si sovrappongono a tutte ricamati che riproducono a conerly strutture fisiche di esoscheletri, frange macramè posano naturali su top, camicie, felpe oversize e abiti tunica, crando tridimensioni delle diverse declinazioni del bianco. Figurativi che evocano danze tribali, diventano stampe devorate in fluidità seriche mentre, macroricami su rafia, disegnano strutture architettoniche, cupro spalmato inox e fluidifica in pantaloni pigiama, t-shirt dalle maniche importanti e abiti sottoveste ad uovo, mentre Jaquard e tricottati light, riproducono macrogioielli arcaici scomposti in linee ornamentali, reti contoniere, crepe fanno da doppio strato a garze leggerissime stampate con effetto gesso in elegantissime incisioni indigene. La leggerezza della seta accarezza il corpo con delicatezza in velature cinturate da nobili nastri in velluti.
Alberto Zambelli vive e lavora fra il lago di Garda, Milano , Tokyo e Shanghai. Dopo aver frequentato l’istituto Fortuny e successivamente il Marangoni di Milano inizia il suo percorso lavorativo sviluppando le collezioni maglieria del gruppo Itierre per le linee D & G, Versace ed Extè. In seguito collabora con importanti aziende italiane di pret-a-porter donna nelle quali segue, oltre alla parte creativa, anche lo sviluppo delle collezioni coordinando l’area prodotto. Nel 2007 vince il concorso Fashion Incubator indetto da CNMI e fonda la sua prima maison “Archivio Privato”. Negli anni successivi grazie alla visibilità ottenuta stringe importanti collaborazioni con gruppi Per il Giappone è direttore creativo di un sofisticato brand prodotto in Italia e distribuito in esclusiva per il mercato giapponese. In Cina è alla direzione creativa di un Brand donna di alto pret-a-porter presente in numerosi negozi monomarca in espansione sul territorio Asiatico. Nel 2013 Alberto Zambelli fonda il Brand omonimo riconoscibile per il suo stile minimal decorativo fatto di linee pulite ed architettoniche, l’utilizzo di materie nobili e dettagli preziosi.
Bruno Angelo Porcellana
I credits delle fotografie appartengono a Bruno Angelo Porcellana
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