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Nuovo codice della strada. Pro e contro una riforma voluta fortemente dal Ministro Salvi

In questi giorni è entrato in vigore il nuovo codice della strada che, oltre a molte novità si è portato appresso anche tante polemiche in modo particolare sui monopattini, usare il cellulare e le sostanze stupefacenti e le relative sanzioni (ammende e ritiri patente con sospensione automatica per alcuni giorni del permesso di guida).

Prendiamo atto delle volontà del legislatore ma facciamo anche presente che sulle strade ci vanno, ovviamente, oltre i pedoni, persone con biciclette che, se non patentati per moto e auto, non conoscono il codice della strada e per questo motivo lo ignorano. Ci saremmo aspettati dal legislatore un intervento in questo campo come dei corsi per chi va in bici, targare le biciclette (crediamo che in passato le biciclette pur non essendo targate avessero un codice identificativo sul telaio) e assicurazione obbligatoria. Il casco no, anche se… come è previsto per i veicoli a motore e monopattini anche le biciclette dovrebbero avere il caschetto. La legge è passata, nulla è accaduto e così vedremo sfrecciare biciclette in contromano, ciclisti che passano con il rosso o che parlano al telefono senza per questo rischiare di essere sanzionati dai velox (non c’è targa) ma se si viene colti in fragrante violazione del codice della strada, per chi ha la patente di guida il rischio di dover salutare dei punti è scontato.

Abbiamo affrontato il nuovo codice della strada tra il serio e il faceto ma, onestamente, mettersi alla guida di un mezzo significa (pur non pensandoci troppo) di essere un potenziale omicida e come tale essere trattato (esiste il reato di omicidio stradale). Mettersi alla guida rispettando tutti i crimi si rischia. Maggiore è il rischio con tutte le conseguenze del caso se ci si mette alla guida in condizioni psicofisiche non ottimali, tipo avere bevuto, avere fumato o preso una sostanza stupefacente. Ultimo punto. Il passaggio dei pedoni sulle strisce pedonali e come avvisare quello che segue l’auto che ha permesso al pedone di passare, di non essere tamponati o peggio investire il pedone che sta attraversando. Pensiamo che un modo intelligente sia quello delle 4 frecce che indicano stazionamento e così chi viene dietro comprende che c’è un passaggio, altrimenti il rischio di essere investiti in una confort zone è molto alta.

Bruno Angelo Porcellana

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