Il campionato di calcio di serie A sta per terminare. I primi verdetti sono stati emessi manca ancora l’ultimo, chi seguirà Salernitana e Sassuolo in serie B. In settimana abbiamo avuto il primo verdetto in Europa con la vittoria sonante in Europa League (ex Coppa UEFA) dell’Atalanta che in quel di Dublino ha sconfitto sonoramente il Bayer Leverkusen, neocampione di Germania, che non perdeva da 51 partite. Partita perfetta della squadra di Gasperini con un Lookman (pagato solo 10 milioni di euro) che con 3 gol ha fatto alzare la coppa ai neroazzurri bergamaschi. Una bella partita, dominata dalla squadra di Gasperini dall’inizio alla fine. Tantissimi i festeggiamenti per il primo trionfo sia in campo internazionale.
Prossimo step, Atene con la finale di Conference League tra i greci dell’Olympiacos e la Fiorentina. Una cosa viene subito all’occhio, il campionato italiano, così vituperato e non considerato all’altezza rispetto ad altri campionati come quello inglese e spagnolo, ha portato in finale ben 2 formazioni (con una che ha già vinto, l’Atalanta) e non è la prima volta che accade, in particolare in Conference League dove negli anni passati la Roma di Mourinho ha ne ha portata a casa una. Questi sono giorni di convocazioni, festeggiamenti e rimpianti. Il Ct della nazionale Spalletti ha diramato l’elenco dei preconvocati per l’Europeo che si svolgerà in Germania dal prossimo mese di giugno. Come sempre accade, sarà solo il campo a dire se le scelte fatte dal CT sono giuste o potevano essere meglio… Già in passato abbiamo avuto esempi di fallimenti ma nulla è cambiato e questo fa riflettere. L’ex CT Mancini dopo la non partecipazione per la seconda volta al mondiale è rimasto in sella mollando il colpo quando è arrivata la chiamata da un club arabo. Se fosse stato risolto il contratto probabilmente tutti avrebbero fatto una miglior figura, invece. Bologna ha festeggiato dopo 40 anni l’accesso alla Champions League. Premi per tutti, feste in centro e poi vedere, a malincuore, che il comandante della nave Thiago Motta lasciare la ciurma e accasarsi (probabilmente) con l’arcinemica società (almeno a livello verbale) Juventus. Un terzo posto forse perso dopo il 3 a 3 in casa con i bianconeri e la sconfitta per 2 a 0 contro il Genoa. Da milanista, seguo in queste ore le vicissitudini della panchina rossonera. Pioli, dopo 5 anni da allenatore della prima squadra lascia. L’ultimo anno non è stato dei migliori anche se ha raggiunto per l’ennesima volta la qualificazione Champions League da secondo. Certo, brucia ancora la sconfitta nel derby che ha assegnato alla seconda squadra di Milano la seconda stella (sul campo sono 19 ma per i regolamenti sono 20) ma si attende il nuovo allenatore e sono sicuro che la Società farà di tutto per rinforzare una squadra che a differenza della gestione Maldini ha fatto molti punti con i nuovi acquisti. Non si vive solo di passato. La speranza che il nuovo tecnico milanista (chiunque lui sia) valorizzi la rosa e non si innamori solo di alcuni tra questi come è successo di recente. Prima dell’arrivo di Gerry Cardinale il responsabile dell’area tecnica era Maldini che rappresentava l’essere milanista ma di errori ne ha fatti molti anche lui, come del resto li fanno chi lavora e che ha competenze. Vince chi ne fa di meno oppure spende e spande quando non ci sono i soldi ma si vive sui puffi e alla fine i conti si fanno e le società vengono escusse (caso Inter con Oaktree). Poche sono le squadre con i conti in ordine, se fossero delle società normali avrebbero dovuto portare i conti in tribunale e dichiarare fallimento invece…
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