Premessa a “Quote Rosa”
(…) uno dei grandi eventi del Novecento – se non forse il più significativo – è l’irruzione del femminile nella vita sociale e politica dell’Occidente e, in parte, dell’umanità tutta. Certo non è stato facile, perché secoli di dominio maschile – in ogni campo – hanno formato una sorta di impenetrabile bastione contro le giuste rivendicazioni delle donne che non chiedevano altro che poter avere pari diritti con gli uomini. Ma forse volevano qualcosa di più e ancora più giusto: volevano poter essere se stesse. (…) Per questo, il libro – agile, intelligente e curioso – di Fiorella Paris vuole offrire alle donne (e non solo) un insegnamento vecchio come il mondo ma sempre, drammaticamente, nuovo: bisogna avere il coraggio di diventare se stessi. Anche superando i luoghi comuni, le apparenti vittorie e i messaggi consumistici che aggrediscono (e tentano) le donne, ma sono strumentali. Se questo non avviene, le quote rosa non segneranno un passaggio fondamentale nella crescita del femminile. Saranno uno dei tanti inganni con cui la società – come sistema – vuole mantenere il suo potere – sia sulle donne che su gli uomini – facendone “oggetti di consumo” e estendendo ad entrambi quella (più o meno) sottile e interiorizzata repressione che, in passato, colpiva prevalentemente la donna. Fiorella Paris non vuole questo e il suo invito, per la donna, a ri-trovare, consciamente, il suo Animus (la sua componente maschile) coincide con la speranza che “diventando se stessa” mostri all’umanità tutta – come tante volte, inconsciamente, ha fatto – che si può “essere come si è”. Ma questo coincide con l’eterno auspicio di poter costruire un mondo migliore, in cui uomini e donne possano vivere quella esperienza straordinaria che è la vita.
Claudio Bonvecchio
Quote rosa in Lombardia di Fiorella Paris Aracne editrice è un saggio agile e curioso sul mondo femminile nella sua espressione pubblica e di potere. Poco potere, a dire la verità, se si pensa proprio al caso presentato dall’autrice: l’entrata forzosa delle quote rosa nell’ultima giunta guidata da Roberto Formigoni.
Il libro ripercorre il percorso che ha portato le associazioni femminile al ricorso giudiziario fino all’entrata delle donne in giunta, ma non si lascia ancorare solo ad un profilo sociologico. Le ragioni della scarsità pubblica femminile sono analizzate con una nuova lente investigativa: la psicologia analitica dove il femminile non è un succedaneo del maschile: è il complemento psicologico di ogni essere maschile così come il maschile è il complemento psicologico in ogni essere femminile.
Nel libro la politica si intreccia con il mito e gli archetipi, le immagini primordiali presenti dentro ognuno di noi, e l’autrice rintraccia per ogni intervistata l’immagine primordiale che essa reca dentro di se: il viaggio letterario sara così accompagnato da dee greche che metteranno in luce per ognuna le caratteristiche personali che esprimono nella vita pubblica.
Ma la domanda che percorre tutto il libro è perché le donne devono essere imposte nel governo da una sentenza giuridica? Perché le donne non votano le donne? Perché le donne imitano spesso modelli maschili nel potere? Perché le donne utilizzano ancora antiche scorciatoie? Perché le donne invidiano le donne?
Ben più che un fenomeno statistico e un quadro sociale e politico, il libro è un fare il punto sulla donna e sul suo essere quello che dovrebbe essere, sempre secondo la visione analitica.
Fiorella Paris è giornalista e si occupa di comunicazione politica nel consiglio regionale lombardo, con attenzione particolare per i programmi televisivi e i social network. Laureata in scienze della comunicazione, ha partecipato alla 3rd european Conference on Public communication a Bruxelles. Notista politica per moltissimi anni per un giornale dell’Altomilanese, ha manifestato sempre interesse per le questioni femminili, curando anche pagine dedicate alle donne.
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