Le elezioni europee si stanno avvicinando e i vari partiti e movimenti si stanno attrezzando per arrivare all’appuntamento nel migliore dei modi. Da qualche giorno abbiamo lasciato alle spalle il 25 aprile con tutte le polemiche che si è portato dietro e gli scontri di piazza (molto limitati, per fortuna) che ci sono stati durante le manifestazioni in giro per l’Italia e in modo particolare nella manifestazione di Milano.
Questo è il secondo anno che il 25 aprile viene festeggiato con il centro destra al governo e, ovviamente, valutare il livello di antifascismo dei membri del governo e della maggioranza è sempre all’ordine del giorno, da parte della minoranza. A questo si aggiunga la questione dello scrittore Antonio Scurati “censurato” dalla RAI su uno scritto di pochi secondi… e qui si apre uno scontro, anche se non di uguale portata (molto pere con le mele) ovvero la Salis, in carcerazione preventiva in Ungheria per avere (non è ancora stata pronunciata la sentenza e per questo innocente fino a prova contraria) insieme ad altre persone attaccato una persona che era a Budapest per celebrare la giornata dell’onore di nazista memoria. Seppur differenti, chi ne ha preso le difese ha minimizzato sulla questione del tempo di Scurati e dei giorni dati all’attivista nazista colpito dalla Salis. Situazioni differenti ma che spesso, a seconda dell’idem sentire, vengono o amplificate o attenuate a seconda la convenienza. Dopo la pandemia, che abbiamo vissuto in modo differente a seconda di come avevamo le abitazioni a disposizione, è arrivata la guerra tra Russia ed Ucraina che ha peggiorato la qualità della vita intaccando i risparmi degli italiani e non solo. Ma le banche e i soldi sono quelli che fanno girare l’economia e allora… perché non utilizzarle in modo differente alzando i tassi e succhiando i risparmi? Detto&Fatto e così ora siamo da molti mesi con un tasso d’interesse molto alto che ha messo a rischio molte famiglie che si erano indebitate per acquistare la casa. Se sulla questione mediorientale, ovvero tra Israele e Iran, la diplomazia a qualsiasi livello si è mossa, nulla è accaduto se non nella parte iniziale del conflitto ma successivamente stoppata per non disturbare. Come giustamente ha affermato in questi giorni Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione Europea, quello che non si è visto in ambito europeo è la diplomazia. A distanza di tempo sappiamo chi ha invaso l’Ucraina ma si deve prendere atto che non ci sono altre soluzioni se non quella di sedersi ad un tavolo e vedere di salvare il salvabile invece di continuare a mandare soldi ed armi e fare morire le persone. Le sanzioni lasciano il tempo che trovano (storicamente hanno rafforzato chi le ha subite, vedasi Iran) ma un punto di caduta lo si deve trovare anche perché, con tutto rispetto, la coalizione che appoggia l’Ucraina è minoritaria guardando le nazioni come si sono schierate. Nel 1969 l’ex Beatles John Lennon scrisse “Give Peace a Chance” che a quel tempo divenne l’inno del movimento pacifista. A distanza di 55 anni, bisogna far risuonare le note di questa canzone perché il mondo ha bisogno di pace.
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