Nonsolomodanews incontra Silvio di Paolo. Romano, musicista, amico di Serena Celeste (Linardi) , con la quale ha costituito la “SerenAndSilvio Acoustic Band”, Silvio ha dato la disponibilità ad incontrarci ed ecco qui la sua intervista.
Ciao Silvio, iniziamo dalla fine ci vuoi parlare della SerenAndSilvio Acoustic Band? “Ciao a tutti!!! La band è nata dopo che io e Serena siamo usciti, per motivi diversi, dal gruppo nel quale suonavamo sia cover pop/rock che pezzi inediti scritti per lei dal cantautore romano Claudio Zilli. Una sera mi dice: Silvioooooo ma noi abbiamo già un bel repertorio pronto!!! Facciamo un duetto voce e chitarra? …detto e fatto!!! …il 25 maggio 2012 debuttammo…”
Cosa significa essere la spalla della vocalist con la chitarra? “Serena è un’interprete (ma anche autrice) che ha fatto parecchia gavetta, ha esperienza sul palco, è esigente con me e soprattutto con se stessa, sente molto i pezzi che facciamo. Questi sono proposti da entrambi e poi li vagliamo: se ci emozionano vengono messi in repertorio, altrimenti si scartano e si va avanti. Personalmente essere la spalla di Serena è un ruolo molto impegnativo, ma il divertimento e la goduria (passatemi il termine….) che provo quando la ascolto mentre suono con lei sono pura benzina”!
Tu hai una Ovation 3712 Pinnacle Series (chitarra). Ce ne vuoi parlare e ci dici come sei venuto in possesso? ” È come una figlia (ma molto più grande di Ludovica che ha solo 7 anni…). Acquistata nel 1989, porta egregiamente i suoi 24anni!!! E’ una chitarra un po’ impegnativa, ha un manico un po’ duro da suonare: spesso dico che sarebbe ora di provarne altre, ma l’idea muore poco dopo….è una fedele compagna che non mi ha mai tradito sul palco!!! Oltretutto è stata musa ispiratrice del logo della band”!
Tu hai vissuto vari periodi della musica. Come consideri l’attuale? “Avendo un fratello più grande di me, ho sempre ascoltato e apprezzato musicisti e autori inizio anni 70, sia italiani che stranieri, in particolare cantautori e gruppi rock/progressive. Gente che suonava, inventava, sudava nel fare musica, che per anni ha fatto la cosiddetta gavetta. Oggi questo non esiste quasi più: perfetti sconosciuti senza esperienza vengono proiettati dentro il “tubo catodico” (anche se questo modo di dire è oramai obsoleto….) e resi famosi in una manciata di giorni. Attualmente, i produttori musicali vanno dietro alle mode del momento, ripropongono lo stesso genere che tira per qualche anno, lo spremono ben bene, e poi via verso altri target. Non credo sia proprio musica con la emme maiuscola”!
Chi sono stati i tuoi maestri? “Ho sempre avuto a riferimento i cantautori/autori italiani anni 70 delle scuole romane e genovesi. Da li è nata la passione per la chitarra, sia classica che acustica. Chiaramente essendo appassionato di rock, adoro i chitarristi elettrici di quegli anni che hanno veramente cambiato il modo di fare musica”.
Hai qualche chitarrista attuale o del passato a cui ti ispiri? “Veramente non ce né uno in particolare che prenda a riferimento. Avendo parecchi brani in repertorio devi per forza di cosa sviluppare un tuo approccio pezzo per pezzo e quindi suonarlo in un modo piuttosto che in un altro”.
Qual è il rapporto con Serena? “Chiaramente oltre all’aspetto musicale, è nata anche una bella amicizia. La cosa bella del nostro rapporto, è che tendiamo a mettere sul tavolo del confronto, tutto quello che c’è da dire o contestare su come suonare e cantare i pezzi. Fuori dalla musica capita spesso di vederci. Quando gioca partite di CalcioA5, porto i miei figli a fare il tifo per lei”.
Come decidete le vostre scalette? “La scaletta segue due linee decisionali. La prima è quella di capire il luogo e quindi le persone che verranno a sentirci in quel locale o in quella piazza, e cercare nel nostro repertorio i pezzi che più si addicono al contesto. La seconda è quella di mettere subito in scaletta i pezzi nuovi (sia inediti che cover) che abbiamo aggiunto per ultimi in repertorio: la voglia di provarli al più presto davanti al pubblico è incontrollabile”!
Citazioni particolari? “Ovviamente ringrazio amici e parenti che ci vengono ad ascoltare. Grazie a Claudio Zilli per i pezzi che scrive a Serena e per l’amicizia che è nata nel frattempo. Grazie a musicisti ed autori che frequentano con noi l’ormai mitica “Trattoria da Silvan” a San Lorenzo (Roma): spero diventi presto un nuovo Folk Studio!!! Infine grazie a Serena per tutto quello che stiamo facendo insieme!!! Concludo con un bacio ai miei cuccioli che tifano tanto per me!!! Papino vi adora”!
Programmi futuri? “Oltre ad estendere il repertorio con nuovi pezzi, stiamo cercando di rivisitare e riarrangiare alcuni pezzi introducendo anche il basso acustico oltre a chitarra acustica e classica. Con l’avvicinarsi della stagione fredda, stiamo ovviamente contattando numerosi locali per avere la possibilità di esibirci: abbiamo bisogno del contatto con il pubblico! Rimanete in contatto con noi attraverso la nostra pagina su Facebook “SerenAndSilvio Acoustic Band” per le date dei nostri concerti o partecipazioni. Chiaramente il “mi piace” è obbligatorio!!! ;-)”.
Grazie Silvio e a presto!
Biografia di Silvio Di Paolo – Silvio Di Paolo nasce a Roma il 31 gennaio 1968. In età adolescenziale matura la passione per la chitarra classica e inizia un percorso di studio fino alla maggiore età. Terminati gli studi scolastici entra a far parte di una band composta principalmente dai compagni di classe, nella quale inizia a suonare la chitarra acustica. In questo periodo acquista il suo attuale strumento gelosamente custodito: una Ovation 3712 Pinnacle Series. Nel corso degli anni continua a suonare a fasi alterne, fino ad approdare nel 2010 in una band rock anni ‘60-‘70, come seconda chitarra d’accompagnamento per circa un anno. Nell’ottobre 2011 viene invitato a suonare nei Pangio, una band pop-rock, sempre nel ruolo di seconda chitarra. Qui conosce la vocalist Serena Celeste Linardi con la quale, una volta fuoriusciti per motivi diversi dalla band, fondano a maggio 2012 la SerenAndSilvio Acoustic Band, debuttando il 25 maggio nell’ambito dell’evento “Che poesia la nostra musica!” svoltosi presso l’associazione culturale DEFRAG.
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