“Piano Piano”, il nuovo locale di Giovanni Favia patrocinato dal Comune di Bologna. “Piano Piano” non è solo un solo un bar ristorante, ma l’inizio di storie e racconti del territorio bolognese che si intrecciano in una location straordinaria: tre livelli che si affacciano su Piazza Maggiore e via D’Azeglio, proprio dove un cippo indica la partenza della Via degli Dei e il centro geografico esatto di Bologna città.
Piano Piano è un progetto promosso dalla Società Va Mo Là srl che ha come finalità coniugare convivialità, promozione del territorio ed eccellenza della cultura enogastronomica.
I Partners del progetto rappresentano il miglior biglietto da visita dell’imprenditoria, della cultura e della tradizione della Città.
Fabbri Italia, titolare del prestigioso marchio Amarena Fabbri 1905, Palazzo di Varignana che ha contribuito a valorizzare l’olio EVO emiliano, l’Associazione Culturale Bolognese Dino Sarti – APS, attiva nel campo della divulgazione e promozione della memoria storica della città di Bologna, la Spaziale della macchine da Caffè, Pizza Grande che ha messo a disposizione alcuni pezzi del Magazzino del riuso.
Il locale si sviluppa su 3 livelli, coprendo una superficie di oltre 200 mq commerciali, con un doppio accesso da Piazza Maggiore e da Via D’Azeglio, rispettivamente al civico 5 e civico 2, collocato all’interno della prestigiosa cornice di Palazzo De’ Notai.
Il locale dispone di un laboratorio di cucina, una sala di sosta dove consumare una colazione veloce, un brunch o un aperitivo, una sala ristorante che sarà anche spazio dedicato a mostre e una cantina.
Il servizio copre l’intera giornata, dalla prima colazione al dopo con, dalle 8 del mattino alle 23.00.
La sala di sosta al pian terreno, adiacente al laboratorio ( che si trova al piano ammezzato), e ospiterà iniziative della scuola di gusto, masterclass, degustazioni e corsi dedicati al caffè, al vino, al cioccolato, alla pasticceria, alla panificazione, all’olio EVO, alla pasta fresca, alle confetture e ai formaggi.
Grande attenzione è riservata alla certificazione “green-night”.
Il progetto è dunque la summa di spunti per la valorizzazione delle imprese del territorio, di cui verranno selezionate le migliori espressioni.
La pasticceria è di produzione propria, con l’apporto di Francesco Elmi, pluripremiato accademico bolognese, e Maestro Pasticcere, per la tradizionale “pinza” bolognese.
La carta del bar è curata da Francesco Trimigno, recentemente premiato con 3 bicchieri dalla rivista Gambero Rosso, come migliore bartender della regione, tra i primi 10 di Italia.
La carta dei vini è caratterizzata dai prodotti della tradizione italiana intrecciati alle tecniche di miscelazione più contemporanee, mettendo al centro il bere responsabile e di qualità. La carta dedica speciale spazio alle Cantine artigianali dei Colli Bolognesi, raccontando la storia di vitigni antichi e autoctoni come il Neretino, Alionza, Pignolesco e il Rosso Bologna.
Tre sfoglini a tempo pieno in vetrina che realizzano tortellini, balanzoni e tagliatelle utilizzando farina del Molino Verrini, prodotte con i migliori grani antichi coltivati nella Regione Emilia Romagna.
Il Ristorante, al primo piano, è curato dal giovane Chef Fabio Castriotti, con 54 coperti, tra opere d’arte e pubblicazioni a tema. La cucina è tipica bolognese, fatta con prodotti regionali, con prevalenza bolognese, prodotti IGP come cipolla di Medicina, il Mirtillino di Fanano. La collaborazione con la Azienda Agricola Ca’ Bignami di Savigno, Rosa Romana e Abbondanza Rossa, permette di riscoprire i frutti antichi delle nostre colline. E’ attiva inoltre la collaborazione con il Consorzio Appennino Food, collettore delle piccole attività artigiane che animano e promuovono il territorio montano e collinare. Il menu è stagionale, non prevede la frittura, evitando emissioni nocive. I prodotti hanno la denominazione DE.CO (denominazione comunale).
A tavola Acqua Cerelia e Birra fatta con la Fonte del Reno, la Birra del reno, una birra agricola artigianale.
Piano Piano collabora con l’Associazione Culturale Bolognese Dino Sarti – APS presieduta da Cesare Fauni, quale animatrice di numerosi gruppi Facebook animati da migliaia di utenti, tra cui “A Dino Sarti – Bologna invece”, “La mia Bologna amarcord” dedicato alle fotografie storiche della città e altri gruppi social legati allo studio del dialetto, affinché i locali diventino luoghi in cui ospitare mostre ed eventi dell’associazione, nonché definire e ricercare con la stessa arredi, decori ed immagini per il locale, dedicati alla memoria ed alla storia della città la quale verrà raccontata attraverso i personaggi che l’anno contraddistinta ed animata, in particolare musicali, tra cui anche il defunto chansonnier dialettale Dino Sarti, protagonista proprio in Piazza Maggiore dei suoi famosi concerti agostani che nel passato hanno allietato le estati di tanti cittadini bolognesi.
La riconversione dell’esercizio contribuirà allo sviluppo commerciale della zona superando la dimensione di crisi che sta inflazionando il settore del commercio e consolidandone la vocazione; in tutta Europa le città attrattive turisticamente vedono le loro piazze centrali animate dal settore ricettivo in particolare caffè, bistrot e ristoranti.
In un’ottica di più ampio respiro si andrà a rinforzare il tessuto commerciale della città di Bologna in quanto distretto turistico del buon cibo, anche denominato food valley, aggiungendo così alle sue attrattive un ulteriore spazio, innovativo e ricercato e allo stesso tempo con uno sguardo alle proprie radici.
La formula del caffè letterario, con libreria e mostre annesse, è di sicura innovazione in un panorama attuale in cui i locali seguono generalmente logiche più commerciali e layout standard. L’associazione culturale bolognese Dino Sarti avrà un centro in cui poter sviluppare le sue iniziative e promuoversi, autofinanziandosi e continuando il suo prezioso lavoro di preservazione della memoria storica culturale locale.
Si svilupperà marketing territoriale promuovendo altre aziende storiche del territorio, in primis l’Amarena Fabbri che si doterà di un suo punto promozionale in centro città e del progetto di recupero dell’olio EVO emiliano, con ulivi biologici e autoctoni prodotto da Palazzo di Varignana, attraverso l’impianto sulle colline bolognesi di oltre centomila ulivi e alberi da frutto delle specie “dimenticate” autoctone.
Si divulgherà una cultura enograstronomica positiva e autentica, aumentando consapevolezza e conoscenza dei prodotti e delle loro narrazioni attraverso gli eventi della scuola del gusto.
Infine si ridarà luce a un angolo di Piazza Maggiore, il cuore pulsante della città…
In attesa delle foto “ufficiali” in allegato alcuni scatti
I partner economici e culturali del progetto:
Amarena Fabbri
Majani 1796
La Spaziale
Umberto Cesari
Palazzo di Varignana
Caffè Terzi
Nicola Zamboni
Piazza Grande ONLUS
Associazione Culturale Bolognese “Dino Sarti”
Bottega delle Arti e Mestieri di Savigno
RistoAssociazione Tour-tlen
Regina di Quadri
Testo e fotografie a cura di Alessandra Lepri
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