Nonsolomodanews ha il piacere di presentare ai propri lettori Maria Carolina Izzo. Nata a Firenze da genitori campani, della provincia di Salerno, è un enfante prodige in quanto già all’età di 23 anni era laureata in giurisprudenza. Tutto faceva presagire che avrebbe seguito le orme parte, magistrato, invece la sua personalità, la voglia di indipendenza le hanno fatto prendere altre strade e ora lavora in un grande gruppo bancario. Amante degli animali, ha due cani di Golden Retriver (un maschio e una femmina). Che dire di Maria Carolina, è una forza della natura e per questo la ringraziamo per averci aperto al suo mondo privato e auguriamo ai nostri lettori, buona lettura.
Ciao Maria, benvenuta su Nonsolomodanews, ti vuoi presentare? “Sono nata Firenze il 27/03/1975 Capelli Neri lunghezza media Occhi Neri Carnagione abbronzata (ora bianca J) Seno 110 cm Vita 80 cm Fianchi 110 cm Altezza 168 cm (peccato per due cm arrivavo a 170!) Scarpe 39 (non è proprio il piede di Cenerentola) . Nata 45 anni fa a Firenze, da padre magistrato e madre casalinga, ho vissuto per la maggior parte della mia vita a Salerno, luogo di appartenenza della mia famiglia d’origine. Laureata all’Università degli Studi di Salerno nel 1998, in Giurisprudenza, in sole 3 sessioni, con il massimo dei voti (110/110 cum laude e plauso accademico), inizio a lavorare prestissimo, a soli 23 anni, presso diverse aziende importanti della zona. Dal 2008, per esigenze lavorative (e dopo aver vinto un concorso interno al gruppo internazionale bancario) mi trasferisco a Bologna, dove vivo tutt’ora con il mio compagno e due splendidi Golden Retrievers, un maschio di 11 anni e una femmina di 5 anni. I miei genitori, essendo figlia unica, mi hanno raggiunta qui a Bologna nel 2009. Le mie passioni spaziano dal cinema alla lettura, dalla politica ai viaggi, dal teatro alla danza. Adoro ballare. Ballo da quando avevo 6 anni, da quando mia madre mi iscrisse all’accademia di danza classica a Firenze. Da lì, crescendo, ho studiato anche gli altri stili, passando poi in via definitiva, visto il fisico prosperoso già a 13 anni, alla danza moderna-jazz. Ritengo di essere persona estroversa e allegra, amante della compagnia e della vita, in tutte le sue sfaccettature. Amo distinguermi, caratteristica che ho avuto sin da bambina, cosa che ha comportato spesso che gli altri mi isolassero: il diverso, il non conforme, spesso spaventa. Ma questo ha fortificato molto il mio carattere: ho imparato a non inseguire il giudizio degli altri. Punto di forza? Sono Empatica Gli uomini mi definiscono <<donna impegnativa>>…”
Come stai affrontando la quarantena da Covid-19? “In realtà la sto affrontando abbastanza bene. Fortunatamente ho un lavoro che mi permette di lavorare da casa (cd smart work a domicilio). Quindi, nel complesso, da quel punto di vista, la situazione è migliorata: non devo più alzarmi presto, mettermi in “tiro” per andare in ufficio, correre con i tacchi per prendere autobus stracolmo di gente. Altro aspetto positivo di stare a casa è il fatto che finalmente mi posso godere i miei cani: lavorare e vederli accucciati affianco a me, sentire ogni tanto il loro muso spingere il mio gomito perché vogliono giocare, non ha prezzo!!! La sera poi, mi posso dedicare all’arte culinaria: sono una ottima chef che ha preso molto dalla mamma. Naturalmente tutte le cose hanno dei pro e dei contro, ma tendenzialmente io mi focalizzo, per carattere, sempre sui pro (infatti ne ho parlato per primi). Ma ci sono anche i contro: non vedo da due mesi gli amici, non vado più al cinema (ho una passione esagerata per i film americani, naturalmente quelli a lieto fine e possibilmente romantici), non posso fare shopping nei miei negozi abituali dove ormai le commesse sono diventate le mie migliori amiche e con cui ogni tanto facevo delle uscite serali tra donne. Perdonami poi queste due frivolezze molto femminili: mi mancano le chiacchierate con l’estetista e la parrucchiera (sono meglio di uno psicoterapeuta dopo che ci vai da più di 10 anni).”
Con chi stai condividendo l’esperienza? “Attualmente con il mio compagno: il mio papà, che abitava con noi da un anno dopo la morte della mamma, ma che da fine febbraio 2020 è tornato giù al paese di origine.”
L’attuale situazione di isolamento, auto isolamento, pensi che possa mettere in discussione la salute mentale delle persone? “Credo proprio di si. Ripeto, io ho avuto un impatto meno forte, perché comunque, lavorando da casa, il tempo passa. Ma pensiamo a chi non lavora, a chi, peggio, ha perso il lavoro. Si trovano a dover stare a casa, senza poter far nulla, in attesa di tornare alla normalità, facendosi i conti in tasca perché magari non stanno più guadagnando nulla. In più, ci sono da tener presente anche tutti coloro che hanno dei figli, magari di età inferiore ai 10 anni, difficili da gestire h24 7 giorni su 7 oppure coloro che hanno genitori anziani in altre regioni che vorrebbero vedere o aiutare in qualche modo. Tutto questo sicuramente mette a dura prova le persone. Se coloro che si fanno tanti problemi per il fatto che non possono andare più in palestra, pensassero a questo, forse starebbero meglio e capirebbero che ci si può allenare anche stando a casa, se proprio non ci possono rinunciare due mesi perché sono tutti <<professionisti!>>.”
Come si sono modificati i rapporti con le altre persone? “Non si sono modificati con le persone che conosco. Almeno per me. Sono una “social dipendente”. Poi basta volerlo, e i contatti con le persone a cui si tiene, non si perdono, anzi, si rafforzano proprio in queste situazioni. Per quanto riguarda, invece, gli sconosciuti, quelli che si possono incrociare per strada o ala supermercato, ovvio che ti guardano con sospetto chiedendosi se sono positiva al virus, se sono una asintomatica. Credo sia normale e naturale. Il non sapere, il non capire, porta alla paura.”
Come ti informi dell’evolvere della pandemia? “Seguo molto i dibattiti delle trasmissioni serali (forse troppo, come mi rimprovera il mio compagno), leggo i giornali, ascolto i diversi tg nazionali.”
Hai paura e se si, di che cosa in modo particolare? “Risposta secca: ho paura che possa colpire il mio papà. Mi è rimasto solo lui.” Per me non ho paura, sono una combattente.
Come sei normalmente di carattere? “Positiva e cerco di vedere sempre il meglio, anche nelle persone”.
Come si sta modificando il tuo umore con il passare del tempo? “Ammetto di sentirmi un po’ infastidita di aver dovuto modificare le mie abitudini e la mia vita nel complesso. Naturalmente stando a casa mi sono un po’ impigrita e non sto più attentissima alla linea. Ho sicuramente mangiato qualche cioccolatino di troppo.”
Condividere spazi e non poter fare le cose che normalmente facevi prima, che cosa ti manca di più? “Sento la mancanza di qualche giorno da dedicare <<solo a me>>, i miei spazi. Mi spiego meglio. Più o meno, una volta al mese, il mio compagno andava a trovare i suoi genitori in Veneto. Tale occasione gli permetteva anche di vedere i suoi amici di infanzia con cui organizzava le sue serate in pizzeria o di fantacalcio. In questi week end quindi, approfittavo, non dovendomi concentrare in modo esclusivo sugli affetti familiari e sulla gestione della casa, per dedicarmi esclusivamente a me: massaggi, shopping selvaggio, serate con le amiche stile “Sex & the City” dove il pettegolezzo e la frivolezza regnavano sovrane. Si, mi mancano soprattutto le serate al femminile con le amiche del cuore.”
Come fai a stare in contatto in modo particolare con i tuoi amici? “Gli amici, se tali sono, non è necessario sentirli o vederli continuamente. Sai che ci sono comunque. Covid o non Covid. Due mesi non sono poi una tragedia”.
Usi la videochiamata per tenerti in contatto con le altre persone? “Si spesso. E’ uno strumento che utilizzo tantissimo, sia con il telefono, sia con il pc.”
Sei una persona curiosa? “Da morire, di qualsiasi cosa. Penso che questo derivi dalla voglia che ho sempre avuto di imparare, conoscere, sperimentare novità, ampliare ciò che faccio abitualmente.”
Come ti mantieni in forma? “In questo periodo, purtroppo solo con le passeggiate con i cani. Non riesco a fare attività fisica in casa. Ho bisogno del contesto di una palestra, altrimenti sono distratta dalla quotidianità casalinga”. Prima dell’era Covid, curavo il mio corpo con massaggi e allenamenti con personal trainer.
Come è l’amore al tempo del coronavirus? “Liquido. Forse in questo periodo si comprende se è vero amore per tanti.” Molti comprendono se una richiesta del partner è per essi un sacrificio o una cosa normale. Se viene vista come un sacrificio, forse non è proprio amore… Si rientra nella famosa frase “Amare significa, non dire mai mi dispiace”.
Venendo alle domande più frivole e meno impegnate, quale musica ti piace? “Premesso che ritengo personalmente che nessuna domanda è frivola, la musica che mi piace di più è quella che si può ballare, interpretare, vivere, fare propria. In generale quella che veniva definita la disco-music, la commerciale”.
Artista preferito? “Per sempre Michael Jackson (per la mascherina, ovviamente ndr)”
Qual è il tuo colore preferito? “Rosso: ho vestiti, intimo, la mia camera… Il rosso mi ha sempre portato bene e penso rispecchi in pieno il mio essere, la mia personalità: passionale, carnale, esuberante, per citarne alcune”.
Quali sono le tue passioni? “Gli animali, il cinema, la pittura e la danza. Adesso mi sto appassionando anche alla fotografia, in particolare nudo artistico.”
Da donna, pensi che sfilare in costume su una passerella sia lesivo della dignità della donna? “Assolutamente no. Perché dovrebbe esserlo? Credo che chi sfili lo faccia per il proprio piacere non perché sia obbligata a farlo. Credo che chi sfili lo faccia perché ha un bel corpo e decide di mostrarlo ad altri, mostra una propria qualità, come una cantante che canta in pubblico: lo fa perché a differenza di altre ha una bella voce. Se poi, lo sfilare, può portare ad un lavoro serio, ben retribuito con tutte le garanzie legali e assicurative quindi non resta solo un hobby, meglio ancora”.
Qual è il rapporto con il tuo corpo? “I nostri motivi di attrito sono per qualche chiletto di troppo rispetto a quando ero più giovane, per il resto andiamo molto d’accordo: amo il mio corpo, lo trovo bellissimo, armonioso, intrigante, come una scultura del Canova”.
Sei esibizionista? “Molto. Mi piace essere al centro dell’attenzione. Essere guardata, ammirata”.
Hai qualche aneddoto curioso da raccontarci? “Ero andata a una serata a Venezia, elegantissima, <<fichissima>>, con dei tacchi non esagerati, di più. Beh naturalmente non ci sapevo camminare e, quando mi sono alzata per andare al bar a prendermi un bicchiere di prosecco, anche per non resistevo più a stare seduta, sono letteralmente scivolata sopra il bancone e ho trascinato con me un povero sconosciuto che si è ritrovato spiaccicato sotto di me. Non so se abbia gradito”.
Qual è il piacere che provi quando ti metti in mostra? “E’ la mia pillola della felicità: il mio peccato preferito, come diceva un film, la “vanità”.”
Tre aggettivi che ti rappresentano. “Le tre “S”: simpatica, sensibile, sensuale.”
Come ti sei avvicinata al mondo della fotografia? “Attraverso i social come Instagram e Pintarest”. Ho potuto valutare che spesso, alcuni scatti, possono farti provare emozioni ancora più forti di quelle trasmesse da un quadro: alcuni scatti sono talmente reali, che ti sembra di essere lì, accanto al fotografo che scatta e che rende giustizia alla bellezza dei soggetti scelti.”
In una tua fotografia di ritratto che cosa noti immediatamente? “Il sorriso”
Quali sono i generi fotografici che ti piacciono e perché? “Mi piacciono i nudi artistici, probabilmente perché mi rammentano i nudi delle sculture delle divinità greche dei grandi artisti dell’antichità come la Venere di Milo o Afrodite cnidia di Prassitele.”
Cosa significa per te femminilità? “Delicatezza, armonia, seduzione”
Qual è il capo di vestiario che ami di più e quello di meno? “Vesto classico-elegante. In genere preferisco tailleur o vestiti scivolati con tacchi medio-alti. Odio i maglioni goffi, senza linea, senza particolari che attirino l’occhio.”
Scarpe basse o tacchi? “Non ho uno standard preciso: scarpe completamente basse mai. In generale, comunque, dipende dal vestito o “non vestito”, da cosa voglio trasmettere: credo che la scarpa sia un accessorio molto seducente in una donna. Ammetto di avere una adorazione però per gli stivali sopra il ginocchio tacco alto (non vertiginoso): ho talmente tante paia di stivali che non so più dove conservarli.”
Un accessorio che non manca mai quando esci da casa? “D’inverno un cappello. d’estate un foulard”
Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? “Sono una piccola <<hacker>>. Scherzo! Sono una appassionata, di quelle che, prima di fare un acquisto, si fanno accurate analisi e confronti su ciò che deve comprare perché poi mi piace sfruttare al massimo le potenzialità che quell’oggetto mi può consentire.”
Che cosa significa inseguire un sogno per te? “Innanzitutto averlo: alcune persone non hanno sogni. Per quanto attiene il realizzarlo… Cercare di instradare il destino per realizzarlo: credo che il proprio destino ce lo costruiamo noi. Cercare di fare tutto il possibile in modo tale che, se proprio non ci si riesce, non abbiamo alcun rimpianto ma la soddisfazione di aver lottato per raggiungerlo.”
Ultima domanda, in attesa della riapertura dell’Italia, che ti senti di dire alle persone che in questo momento, a rischio della loro incolumità fisica, oltre al personale sanitario, stanno lavorando permettendo all’Italia di andare avanti anche se a scartamento ridotto? “In trincea contro il virus, sono i nostri eroi silenziosi che combattono il contagio e la paura, lontano da qualsivoglia riflettore. Donne e uomini in prima linea, a cui possiamo dire solo <<grazie di esserci>>”.
Le fotografie sono state fornite da Maria Carolina Izzo. I crediti appartengono ai relativi fotografi
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